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Einaudi, 2018
Abstract: Giuliano è stato abbandonato dalla moglie perché «lui e la noia sono una cosa sola». Per movimentare la propria esistenza, e quella dei suoi due figli troppo perfetti, si unisce a un gruppo di camperisti. Nella carovana c'è di tutto: vecchi pulmini Volkswagen, mezzi sovietici simili a carrarmati, roulotte con pizzi e merletti, e infine il Girolamo, un lussuoso prototipo albanese che Tito e Agnese, gli anziani e comunistissimi proprietari, dichiarano di avere vinto a una strana lotteria. Una scoperta inattesa nel freezer del veicolo trascina la comitiva in un'avventura piena di imprevisti e continui fuori rotta, di litigi e amori piú o meno consumati. Un'esperienza tenera e adrenalinica che, forse, legherà i suoi protagonisti per la vita.
Moderators: Valentina Tosi
2 maggio 2019 alle 15:02
La storia riesce a trasportare il lettore al centro del viaggio, con le sue difficoltà, le sue scoperte, sembra di essere on the road. Il ritmo di narrazione è scorrevole e viene voglia di proseguire con la lettura, scoprire dove il tragitto porterà la carovana alle successive pagine.
L’autore riesce a mettere in luce la regione balcanica, una terra ancora brulla e rurale, abitata da popolazioni ospitali, dove le religioni si mescolano pacificamente, ma la vera forza del libro sono i rapporti che si creano fra i vari partecipanti della carovana, ciascuno con i propri vizi e debolezze, che il viaggio riuscirà a cambiare, smussare.
Il libro ci vuole comunicare quanto un viaggio possa entrarci dentro, trasformarci, migliorarci. Proprio per questo consiglio questa lettura, all’apparenza leggera e piacevole, molto divertente in certi passaggi, ma interessante e ricca di contenuti.
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