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Milano : A. Mondadori, 1997
Abstract: Siamo nel 1940, in un paese dell'Appennino toscoemiliano, freddissimo, povero. Il maresciallo viene dal sud: il suo blando antifascismo è stato punito così, spedendolo in una ghiacciaia in mezzo alle montagne. Un paese dove non succede niente, tra l'altro. O meglio, dove non succedeva niente, perché una mattina, Maddalena, cameriera a ore, trova il corpo di un paesano, un vecchio emigrato ritornato dalla Francia e detto per questo il Francese, steso in mezzo alla neve. Una leggenda popolare vuole che gli ubriachi che si addormentano all'aperto non muoiano di freddo, anzi sciolgano la neve. Ma il francese non è addormentato, è morto. E non è che il primo. Salvago Raggi, Carmen Covito, Susanna Tamaro.
Moderators: Valentina Tosi
21 febbraio 2024 alle 06:28
Che in poco tempo in un paesino dell´Appennino ci siano quattro morti sospette è già di per sé una serie di eventi insolita, ma che poi si tratti di omicidi ha addirittura dell´incredibile. Il maresciallo dei carabinieri Santovito, esiliato lì per uno sgarro che probabilmente aveva a che fare con il fascismo all´epoca al potere, brancola nel buio e l´unica ipotesi che gli sembra plausibile è che si tratti delitti collegati a opera di una sola persona. Peraltro trova non poche difficoltà nel corso delle indagini a causa di una certa omertà che vede gli abitanti del paese tacitamente uniti. C´è chi qualcosa sa, c´è chi certamente sa molto, come il parroco di un vicino paese, ma sta di fatto che nessuno vuole parlare. E´ questo silenzio, è questa diffidenza che soprattutto fanno andare in bestia il tutore della legge che si mette a fare la voce grossa, ma che soprattutto cerca di entrare nella psicologia degli abitanti, fra i quali ci sono una contessa che fa una vita ritirata, c´è una sua bella cameriera che fa girar la testa agli uomini e particolarmente all´appuntato dei carabinieri, c´è Bleblè il compagno del maresciallo al tavolo delle carte in osteria, insomma un campionario di varia umanità in cui troveremo due delle vittime, mentre le altre due, un parroco e il precedente maresciallo dei carabinieri, sono già cadaveri a inizio romanzo.
In realtà c´è qualcosa che sembra accomunare gli assassinati che per un motivo o per l´altro sono stati in Francia, dove i nostri emigranti (un tempo eravamo noi a cercare di scappare dalla miseria) erano chiamati dai locali Macaroni, anzi Macaronì, con l'accento sulla i.
Sarà un´indagine difficile, legata a un paio di fatti accaduti molti anni prima, tanto che per buona parte del libro ricorrono capitoli flashback, però molto ben inseriti, tanto che non danno fastidio e anzi si fanno apprezzare, però, come in ogni giallo che si rispetti, nella partita combattuta fra la legge e il colpevole questo finirà con il soccombere con una conclusione forse imprevedibile, ma perfettamente logica.
Con Macaronì abbiamo a che fare con un poliziesco che non scimmiotta le analoghe produzioni americane, ma che è strettamente legato al nostro paese, con ambientazione nostrana e protagonisti che sono schiettamente italiani. Non ci saranno scene di violenza, inseguimenti e sparatorie, ma l´atmosfera tesa di un paese che scopre dentro di sé un assassino e che pur tuttavia non vuole ammetterlo è resa in modo splendido.
E´ proprio per questo che la lettura, assai piacevole, è senz´altro consigliata.
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