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Cuore nero
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Avallone, Silvia <1984->

Cuore nero

Rizzoli, 2024

Abstract: Nascosto tra le maestose montagne, il borgo di Sassaia è un luogo dove il silenzio regna sovrano e l'inverno avvolge con uno spesso strato di neve. È qui che un giorno arriva Emilia, una giovane di trent'anni dai capelli rossi carica di borse e valigie. La vita di Emilia si intreccia con quella di Bruno, entrambi immersi nelle proprie solitudini: Bruno cerca rifugio dal male subito, mentre Emilia fugge da un passato di cui ha pagato il prezzo con il carcere. Per entrambi, questo luogo distante dal mondo e dal buio abisso del passato, sembra essere l'unica via di redenzione per le loro vite interrotte, per una giovinezza che entrambi, per ragioni diverse, vorrebbero rinnegare. Ma il destino implacabile raggiunge tutti, senza distinzioni tra vittime e responsabili, tra colpevoli e innocenti. Alcune colpe, forse, restano irrimediabilmente irrisolte. Attraverso una sensibilità acuta e penetrante, l'autrice Silvia Avallone indaga sulle ombre che risiedono nel cuore di ciascuno di noi. "Cuore nero" è un romanzo potente e maturo che racconta una storia permeata di condanna e ricerca disperata di salvezza.

Moderators: Valentina Tosi

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Primo approccio con la scrittura di Silvia Avallone e, ahimé, da definirsi non proprio positivo. Forse è la storia narrata in cui si dice e non si dice, forse è la ricerca da parte della narratrice di una vicenda che tutto sommato mi sembra poco plausibile, ma sta di fatto che, stile a parte, di cui poi dirò, Cuore nero non mi è piaciuto. Questa ricerca che fa la protagonista di un rifugio, di un luogo isolato in cui fare i conti con la propria esistenza e poi ricominciare ha un origine che incombe sull’opera e che si svelerà non da subito, il che secondo me invece avrebbe consentito al romanzo di prendere una piega diversa e migliore. Poi Sassaia, il posto disabitato in cui si rifugia, risulterà non proprio abbandonato da tutti, tanto da far nascere una storia con un giovane maestro, pure lui alla ricerca di solitudini. L’impressione che ho avuto è di idee un po’ confuse, di tanti ingredienti messi al fuoco, ma senza un ordine logico, tanto, anche per l’italiano spesso gergale, sono non poche le pagine che mi hanno provocato noia.
Sarò una voce fuori dal coro (a tanti è piaciuto, ha vinto dei premi), ma a me piace in tutta sincerità dire quel che penso, senza pretendere ovviamente che gli altri siano d’accordo con me.
Aggiungo che ho cercato anche di farmelo piacere, ma francamente Emilia – questo è il nome della protagonista – mi risulta un personaggio scostante, in cui non trovo note positive a cui agganciarmi per poterlo vedere in una luce diversa.

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