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Milano : Egea, 2008
Abstract: L'India del XXI secolo è in deciso movimento, orgogliosa del suo ruolo di potenza mondiale emergente: vive le sue contraddizioni in chiave di crescita anziché, come per il passato, di subordinazione e ritardo. L'India avrebbe i numeri per diventare entro il 2050 la terza economia mondiale, dopo gli USA e la Cina. Come ogni previsione, anche questa è aperta a varie inter-retazioni e sussistono non pochi margini di incertezza circa la sua effettiva affidabilità. In particolare, potrebbe esservi una sottovalutazione dell'effetto frenante che il perdurante disequilibrio nelle condizioni socioeconomiche e nei ritmi di sviluppo dei diversi settori della popolazione rischia di avere sulle previsioni macroeconomiche di crescita. L'autore compie un viaggio per capire l'India del XXI secolo: dalla sua affermazione come stato-nazione e dal retaggio coloniale all'analisi del sistema delle caste e al conflitto città-campagna; dal ruolo dei partiti a quello dei mezzi di comunicazione, delle ONG e dei movimenti per i diritti civili; dalla difficile convivenza di induismo e islamismo al ruolo delle minoranze sikh, parsi e cristiana. Vengono inoltre analizzate la politica estera e l'economia indiana, con una particolare attenzione rivolta alla cooperazione con il nostro paese e alla presenza dell'industria italiana in India.
Moderators: Valentina Tosi
29 maggio 2014 alle 18:15
L'elefante ha messo le ali
Antonio Armellini
In generale dell'India sappiamo poco, se non un vago convincimento di paese dalla profonda spiritualità, del mahatma Gandhi e della non violenza. Anche se ciò è vero, l'India è anche ben altro e credo che questo saggio, scritto dall'ex ambasciatore italiano, sia molto utile per cercare di comprendere meglio questo mondo così lontano, culturalmente e geograficamente, ma vicino ormai nella gente che incontriamo ogni giorno e nelle notizie di giornali e televisioni.
Il saggio è organizzato in capitoli che trattano i vari aspetti della realtà del sub-continente indiano: geografia, storia, composizione sociale, conflitti interni e di politica estera. Molto interessante l'approfondimento sociologico sui conflitti etnici, religiosi e politici così come lo studio degli strumenti di formazione del consenso che permettono alla democrazia indiana di mantenersi.
I capitoli della seconda parte trattano i problemi di politica estera e di collocazione internazionale, e il saggio diventa molto dettagliato e di lettura meno agevole e risente del momento in cui è stato scritto (anno 2008).
Credo che resti comunque un testo importante, serio e documentato per conoscere un poco l'India e superare qualcuno dei pregiudizi dovuti alla (mia) ignoranza.
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