Bibliografia su "La Grande Guerra"

 

 

Trovati 25 documenti.

La commedia di Charleroi
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Materiale linguistico moderno

Drieu La Rochelle, Pierre <1893-1945>

La commedia di Charleroi / Pierre Drieu La Rochelle ; introduzione di Arnaldo Colasanti ; traduzione di Attilio Scarpellini

Roma : Fazi, 2014

Abstract: Sono partito, non sono più ritornato, questa volta. Così chiude l'ultimo racconto di questa raccolta, scritta nel 1934, che ci svela il senso della guerra per Drieu La Rochelle: l'impossibilità di fare ritorno alle commedie della vita civile dopo aver provato il disgusto e l'ebbrezza del grande conflitto del '14-'18, che la tecnica ha reso ancor più disumano. Eroismo e viltà, esaltazione e disincanto, ideologia e cinismo si confondono nei personaggi della Commedia, che narrano la loro esperienza sapendo di non poter essere creduti da chi nella pace è ansioso di ritrovare soprattutto le proprie illusioni. Come la signora Pragen, la borghese arricchita del primo racconto, che cerca le tracce del figlio sul campo di Charleroi, ma fugge la realtà di una guerra che, nei massacri di massa, ha perso anche le sue retoriche e le sue finzioni romantiche. E gli uomini che hanno vissuto il furore delle trincee sono già quelli che, incapaci di abbracciare una condizione diversa dallo stato d'eccezione, andranno a popolare le grandi mobilitazioni totalitarie del Novecento. In questo senso La commedia di Charleroi, con la sua lingua intensa, oscillante tra lucidità e follia, è emblematica di uno scrittore che, al di là di ogni etichetta politica, ha fatto della propria opera e della propria sofferenza la testimonianza tragica del disagio di un'intera generazione. Introduzione di Attilio Scarpellini.

Addio a tutto questo
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Materiale linguistico moderno

Graves, Robert <1895-1985>

Addio a tutto questo / Robert Graves

Casale Monferrato : Piemme, c2005

Abstract: Robert Graves ha diciannove anni quando decide di arruolarsi per i campi della prima guerra mondiale. Un'intera generazione di giovani, parte con lui. Plasmati da un'educazione repressiva, impreparati agli orrori della guerra che conoscono solo da lontano, non ipotizzano nemmeno che si possa dire no. Quando torneranno - chi di loro tornerà - avranno perso qualcosa di prezioso quanto la vita: la fiducia in un mondo che li aveva nutriti e mandati a morire. A tutto questo Robert Graves dice addio. La sua autobiografia è un amaro congedo dagli anni dell'infanzia e della scuola, da una patria che non riuscirà mai più a considerare In fondo, è l'addio di un'intera generazione.

Ragazzo
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Materiale linguistico moderno

Jahier, Piero <1884-1966>

Ragazzo ; Con me e con gli alpini / Piero Jahier

Firenze : Vallecchi, [1967]

Era la guerra delle trincee
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Materiale linguistico moderno

Tardi, Jacques <1946->

Era la guerra delle trincee / Tardi ; [traduzione: Stefano Visinoni]

Milano : BD, 2013

Abstract: La Prima guerra mondiale come i libri di storia non l'hanno mai raccontata. Grandi tragedie di piccoli uomini, finiti in un gioco violento e spietato.

Un anno sull'Altipiano
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Materiale linguistico moderno

Lussu, Emilio <1890-1975>

Un anno sull'Altipiano / Emilio Lussu ; introduzione di Mario Rigoni Stern

10. ed

Torino : Einaudi, 2006

I ponti della delizia
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Materiale linguistico moderno

Cervo, Guido <1952->

I ponti della delizia / Guido Cervo

Milano : Piemme, 2009

Abstract: Nel cuore della notte, sul fronte di Caporetto si abbatte terribile l'offensiva austro-ungarica. Il nemico che gli italiani avevano creduto sfiancato, si è ripreso e ora, complice pioggia e nebbia, cala su truppe infreddolite, demotivate e stanche. Impreparate a tanta potenza di fuoco. C'è una babele di dialetti nelle trincee, uomini che maledicono, danno ordini, pregano, e spesso neanche si capiscono tra loro. Per prendere Trento e Trieste hanno mandato a morire molta più gente di quanta ne viva là, osserva il soldato Santini, il socialista della brigata. E poi, avranno voglia quelli di essere liberati? Ma non importa, i generali hanno deciso così, e ormai è lì, immerso nel fango, con le bombe che gli esplodono tutt'intorno, la vita in bilico, legata alla traiettoria di una pallottola. In poche ore lui e i suoi compagni si trovano in fuga, non si parla più di sconfitta ma di disfatta. I tugnit avanzano. I soldati allo sbando invadono città e paesi ormai quasi deserti, razziano, devastano, dei civili chi può si da alla borsa nera, gli altri se ne vanno, lasciando tutto. Per sfuggire ai carabinieri, che nel caos tiranneggiano e si lasciano anche andare alla ferocia, Santini e il sergente Tarcisio, intervenuto a difenderlo, si arruolano negli arditi, quelli che si rifiutano di dare le spalle al nemico e gli vanno invece incontro a testa alta.

Il canto del cielo
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Materiale linguistico moderno

Faulks, Sebastian <1953->

Il canto del cielo / Sebastian Faulks ; traduzione di Lidia Perria

Milano : Tropea, 2001

Abstract: Francia, 1910. Ad Amiens il giovane inglese Stephen Wraysford incontra Isabelle, una donna irreprensibile, rassegnata a tollerare un matrimonio infelice. Tra i due scoppia improvvisa una passione divorante, ma la loro storia d'amore non è destinata a durare e presto l'uomo ritorna in Inghilterra. Sette anni dopo Stephen è di nuovo in Francia e affronta gli orrori della Prima guerra mondiale. Durante questo periodo sposa la sorella di Isabelle, Jeanne, e ne adotta la figlia, senza sapere di esserne il padre. Sarà la nipote di Stephen, a Londra, nel 1978, a ripercorrere la storia della sua famiglia attraverso il diario del nonno, in cui troverà la risposta a molte sue domande e la forza per cominciare una nuova vita.

La paura e altri racconti della Grande guerra
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Materiale linguistico moderno

De Roberto, Federico <1861-1927>

La paura e altri racconti della Grande guerra / Federico De Roberto ; introduzione di Antonio Di Grado

Roma : Edizioni e/o, 2014

Abstract: La paura è una storia semplicissima e proprio per questo una devastante accusa contro la guerra. Un gruppo di soldati italiani provenienti da varie regioni è bloccato in una trincea sotto il tiro micidiale di un cecchino austriaco che impedisce loro di uscire allo scoperto. L'ufficiale, un uomo sensibile ai sentimenti e alle paure dei suoi soldati, deve però mandarne fuori uno alla volta per raggiungere un posto di vedetta sguarnito. Vediamo così sfilare e morire uno ad uno i suoi uomini. Ognuno di loro racconta in dialetto il proprio terrore. Nel Rifugio la storia di un disertore e della sua fucilazione viene raccontata da un ufficiale che casualmente viene ospitato e rifocillato dai genitori del soldato fucilato. La retata è invece una divertente parodia delle agiografie belliche. Un soldato racconta in romanesco (tutti i fanti dei racconti di de Roberto parlano in dialetto, dando realismo e vivacità alle vicende raccontate) di come, caduto nelle mani del nemico, riuscì a sua volta a catturare un intero plotone austriaco inventando decine di manicaretti che avrebbero costituito, secondo lui, il rancio delle truppe italiane. Gli austriaci, increduli all'inizio, si fanno via via sedurre dal racconto straordinario dell'italiano, fino a decidere di disertare e di seguirlo. Nell'Ultimo voto il capitano Tancredi ha per missione di informare una bella contessa del decesso del suo eroico marito. Dopo solo poche settimane apprenderà con amarezza del matrimonio tra la vedova allegra e un imboscato.

Presagio
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Materiale linguistico moderno

Molesini, Andrea <1954->

Presagio / Andrea Molesini

Palermo : Sellerio, 2014

Abstract: Siamo alla fine di luglio, nel 1914, a Venezia. Il 28 giugno a Sarajevo Francesco Ferdinando è stato assassinato, l'Austria ha consegnato l'ultimatum alla Serbia. Sono i giorni dei sonnambuli, di imperi e nazioni, governanti e diplomatici, che consegnano inconsapevoli l'Europa al suo suicidio. Il commendatore Niccolò Spada vigila sui suoi ospiti all'Excelsior: il presagio che aleggia sull'Europa soffia anche sul Lido. L'Albergo leggendario è affollato: l'aristocrazia di tutta Europa scintilla come non mai, ma celebra le ultime ore della Belle époque. Fra gli ospiti c'è anche la marchesa Margarete von Hayek, bella come sa essere solo una donna dal piglio pari alla grazia, che nasconde un segreto terribile, inconfessabile, e che brindando alla fine del mondo chiede una lettera di credito molto particolare a Spada. Il commendatore vacilla, tentato dall'amore per Margarete, che è fuoco e rapina. Un sogno, sempre lo stesso, lo disorienta: un cacciatore ossessionato da una belva che si aggira per la foresta. Senza riuscire a incontrarla, ne sente il ruggito. Poco lontano, nel cuore della laguna, l'isola di San Servolo, sede del manicomio, conserva il segreto della nobile Margarete.

Come cavalli che dormono in piedi
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Materiale linguistico moderno

Rumiz, Paolo <1947->

Come cavalli che dormono in piedi / Paolo Rumiz

Milano : Feltrinelli, 2014

Abstract: Questo è il racconto di un viaggio in treno, anzi di molti viaggi in treno. Il narratore parte per la Galizia: che prima nel 1914 e poi nel 1915 fu teatro di pesantissimi combattimenti fra russi e austro­ungarici. Lì scorre il primo sangue della grande guerra. Lì il narratore raccoglie le prime voci, le voci che vengono dalle piccole luci dei cimiteri polacchi dove le tombe si lucidano sino a farle brillare. E quelle voci si sommano alle altre che progressivamente Rumiz raccoglie: i tedeschi, gli italiani, gli austriaci sembrano parlare la stessa lingua della morte subita. E quei cimiteri si rivelano abitazioni create per l'eterno. Sul treno che lo riporta in Italia dalla Polonia il narratore fatalmente smarrisce il quaderno degli appunti. Quella perdita gli stringe il petto come una morte. Vi legge con nettezza il rischio della perdita della memoria storica che è di fatto il segno più luttuoso a cui noi fragili umani siamo esposti. Per fortuna arrivano come benedizione i nuovi racconti orali, l'aprirsi delle cassapanche dove le famiglie tengono come preziosi cimeli i diari, gli appunti, le cartoline, gli effetti personali di chi non è più. Da quei racconti la memoria risospinge il racconto in Russia, in Ucraina, a Leopoli, là dove si destano le rimembranze di alpini passati dalla guerra alla rivoluzione leninista. La lenta tradotta su cui viaggia il narratore accoglie fantasmi di soldati: i fantasmi dei vivi si accompagnano a quelli dei morti e il viaggio finisce a Redipuglia...

Terra di nessuno
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Materiale linguistico moderno

Leed, Eric J.

Terra di nessuno : esperienza bellica e identita' personale nella prima guerra mondiale / Eric J. Leed

Bologna : Il mulino, c1985 (stampa 2013)

Abstract: Fra il 1914 e il 1918 la grande guerra produsse mutamenti profondi: sul piano politico, economico, sociale, culturale, come pure sul piano più privato delle coscienze individuali. La sensibilità e il mondo interno di coloro che all'esperienza bellica parteciparono direttamente vennero scardinati: costretto per la prima volta dal predominio della tecnologia a una guerra prolungata e statica, chiuso nelle trincee, il soldato vede frantumarsi la propria identità in una disgregazione destinata ad avere pesanti ripercussioni nel dopoguerra. All'interno della propria personalità egli vede scavarsi un vuoto, una sorta - appunto - di terra di nessuno psicologica. Le lunghe ore trascorse in trincea alimentano nevrosi, claustrofobie, fantasie di volo che ridanno forza al mito di Icaro: l'aviatore diviene colui che può dominare il teatro di guerra, facendosene spettatore privilegiato. Attraverso gli apporti di antropologia, sociologia e psicologia, e le testimonianze dei combattenti, Leed rilegge in modo originale e innovativo l'evento guerra, visto in termini non più solo di storia politica o militare, ma di immaginario, emozioni, memoria.

Donne nella grande guerra
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Materiale linguistico moderno

Donne nella grande guerra / Marta Boneschi ... [et al.] ; introduzione di Dacia Maraini

Bologna : Il mulino, 2014

Abstract: Qual è stato il ruolo delle donne italiane nella Grande Guerra? In tutti i paesi belligeranti, il conflitto fu un'occasione di emancipazione per le donne, che si trovarono a rimpiazzare in molte funzioni gli uomini partiti per il fronte, e in qualche modo andarono in guerra anche loro: come crocerossine, in Carnia come portatrici, nelle retrovie come prostitute a sollievo delle truppe. Ma il libro ci racconta anche di una spia, di un'inviata di guerra, della regina Elena che trasformò il Quirinale in ospedale, delle intellettuali che militarono pro o contro la guerra: da Margherita Sarfatti a Eva Amendola e Angelica Balabanoff, alla dimenticata maestra antimilitarista Fanny Dal Ry, per finire con Rosa Genoni, pioniera della moda italiana, che abbandona il lavoro e si batte contro la guerra. Introduzione di Dacia Maraini.

La grande guerra delle donne
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Materiale linguistico moderno

Gualtieri, Alessandro <1964->

La grande guerra delle donne : rose nella terra di nessuno / Alessandro Gualtieri

Fidenza : Mattioli 1885, 2012

Abstract: Un mondo in guerra al femminile, donne coinvolte e scagliate nel conflitto sociale generatosi lontano dalle trincee vere e proprie, ma pur sempre in prima linea, in quel grande campo di battaglia e dolore che fu il fronte interno. Una ricerca che parte dalla mortificante considerazione ottocentesca della donna, valutata come schiava, fattrice, oggetto di piacere a pagamento, alla stregua di un bene di consumo deperibile e sacrificabile, ininfluente ai mutamenti socio-politici di nazioni pur ormai evolute dell'Europa post-risorgimentale. Alla rivalutazione della donna contribuì notevolmente la Grande Guerra, conflitto mondiale che per la sua globalità coinvolse i continenti e le relative popolazioni, nel senso più esteso del termine. Come una sassata, la Grande Guerra incrinò i modelli di comportamento e le relazioni tra generi e classi di età, nonché tra le varie classi sociali, mettendo in discussione gerarchie, distinzioni e autorità ritenute immutabili: un effetto che - contenuto per il momento dalla legislazione repressiva sarebbe emerso più ampiamente nel dopoguerra, contribuendo a conferire alle lotte sociali, comprese quelle per i diritti delle donne, quell'impronta di stravolgimento radicale dell'ordine esistente che avrebbe cambiato il mondo per sempre.

Catastrofe 1914
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Materiale linguistico moderno

Hastings, Max <1945->

Catastrofe 1914 : l'Europa in guerra / Max Hastings ; traduzione di Roberto Serrai

Vicenza : Neri Pozza, 2014

Abstract: Trincee, fango, filo spinato, corpi di giovani soldati martoriati da mitragliatrici, baionetta e gas tossici: così ci raffiguriamo oggi la Prima guerra mondiale. Ma che cosa è successo davvero, in Europa, nel 1914? Possibile che tra i ventotto paesi coinvolti la Germania sia stata l'unica colpevole? Per rispondere a queste domande, e chiarire le cause di un conflitto che, agli occhi degli storici, appaiono più intricate di quelle della Seconda guerra mondiale, Max Hastings corregge le inesattezze perpetuate durante quest'ultimo secolo e fornisce al lettore una nuova, suggestiva chiave interpretativa. Sapevate, ad esempio, che quasi tutte le nazioni, per scagionarsi, distrussero la documentazione che riguardava il proprio ruolo nella guerra o ne crearono una fittizia? Se pressoché tutti gli studi sulla Grande Guerra si sono limitati a descrivere il convulso scenario politico e diplomatico o a fare una cronaca degli eventi militari, Catastrofe fa entrambe le cose. Da un lato, ricostruisce le cause che dalla sensazione che stia per succedere qualcosa, portarono all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando e, dall'altro, servendosi di una quantità sterminata di testimonianze e resoconti, descrive la sontuosa marcia dell'esercito francese accompagnato da musicisti e sbandieratori attraverso le campagne assolate; e, ancora, ci parla delle poco indagate campagne in Serbia, degli inverni nella Russia dell'Est, e delle rischiose spedizioni sulle coste della Galizia.

Non tutti i bastardi sono di Vienna
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Materiale linguistico moderno

Molesini, Andrea <1954->

Non tutti i bastardi sono di Vienna / Andrea Molesini

Palermo : Sellerio, 2010

Abstract: Premio Campiello 2011. Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch'esso antico, di reticenza e onore. Villa Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo nell'area geografica e nell'arco temporale della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nella villa vivono i signori: il nonno Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta e ardita; la zia Maria, che tiene in pugno l'andamento della casa; il giovane Paolo, diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell'età; la giovane Giulia, procace e un po' folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si muove in faccende la servitù: la cuoca Teresa, dura come legno di bosso e di saggezza stagionata; la figlia stolta Loretta, e il gigantesco custode Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta, inizia con l'insediamento nella grande casa del comando militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di psicologie, reso degno o misero dall'impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto e vittoria.

L'ultima estate dell'Europa
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Materiale linguistico moderno

Fromkin, David <1932->

L'ultima estate dell'Europa : il grande enigma del 1914: perche' e' scoppiata la prima guerra mondiale? / David Fromkin

Mialno : Garzanti, 2005

Abstract: Per la maggior parte degli europei, la primavera del 1914 - al culmine della Belle Epoque - fu una stagione meravigliosa, spensierata e piena di speranze. Dietro le quinte, tuttavia, si stava preparando il primo massacro della storia, il primo conflitto su scala planetaria, una guerra che getta le sue ombre fino ai nostri giorni. Lo storico Fromkin ricostruisce le settimane che hanno preceduto il fatale agosto del 1914 per mettere in luce le cause che portarono alla prima guerra mondiale.

La Grande guerra
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Materiale linguistico moderno

Sacco, Joe <1960-> - Sacco, Joe <1960->

La Grande guerra : 1° luglio 1916: il primo giorno della battaglia della Somme : un'opera panoramica / Joe Sacco

Rizzoli Lizard, 2014

Abstract: Iniziata il 1° luglio 1916, la Battaglia della Somme è diventata il simbolo della follia della Prima guerra mondiale. Solo durante quel primo giorno vennero uccisi circa 21.000 soldati britannici e altri 57.000 vennero feriti. Quando l'offensiva si arrestò, i caduti erano più di un milione. In La Grande Guerra, il giornalista-fumettista Joe Sacco rappresenta gli eventi di quel giorno con un'opera panoramica muta, straordinariamente dettagliata: dal generale Douglas Haig alle imponenti postazioni di artiglieria dietro le linee, alle legioni di soldati che emergono dalle trincee per essere abbattuti nella terra di nessuno, fino alle decine di migliaia di feriti in ritirata e ai morti seppelliti in massa.

Fuori fuoco
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Materiale linguistico moderno

Carminati, Chiara <1971->

Fuori fuoco / Chiara Carminati

[Milano] : Bompiani, 2014

Abstract: Jolanda detta Jole, tredici anni nell'estate del 1914, non ci metterà molto a capire e subire le conseguenze di una guerra che allontana gli uomini da casa e lascia le donne sole. Tredici immagini raccontate, come foto perdute di un album di famiglia, scandiscono una narrazione basata su diari, testimonianze, cronache e documenti. Per parlare di guerra dal punto di vista di chi non la fa.

Niente di nuovo sul fronte occidentale
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Materiale linguistico moderno

Remarque, Erich Maria <1898-1970>

Niente di nuovo sul fronte occidentale / Erich Maria Remarque ; traduzione di Stefano Jacini

36. rist

Milano : Oscar Mondadori, 1989 (stampa 2013)

Abstract: Kantorek è il professore di Bäumer, Kropp, Müller e Leer, diciottenni tedeschi quando la voce dei cannoni della Grande Guerra tuona già da un capo all’altro dell’Europa. Ometto severo, vestito di grigio, con un muso da topo, dovrebbe essere una guida all’età virile, al mondo del lavoro, alla cultura e al progresso. Nelle ore di ginnastica, invece, fulmina i ragazzi con lo sguardo e tiene così tanti discorsi sulla patria in pericolo e sulla grandezza del servire lo Stato che l’intera classe, sotto la sua guida, si reca compatta al comando di presidio ad arruolarsi come volontari. Una volta al fronte, gli allievi di Kantorek – da Albert Kropp, il più intelligente della scuola a Paul Bäumer, il poeta che vorrebbe scrivere drammi – non tardano a capire di non essere affatto «la gioventù di ferro» chiamata a difendere la Germania in pericolo. La scoperta che il terrore della morte è più forte della grandezza del servire lo Stato li sorprende il giorno in cui, durante un assalto, Josef Behm – un ragazzotto grasso e tranquillo della scuola, arruolatosi per non rendersi ridicolo –, viene colpito agli occhi e, impazzito dal dolore, vaga tra le trincee prima di essere abbattuto a fucilate. Nel breve volgere di qualche mese, i ragazzi di Kantorek si sentiranno «gente vecchia», spettri, privati non soltanto della gioventù ma di ogni radice, sogno, speranza.

La scintilla
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Materiale linguistico moderno

Cardini, Franco <1940-> - Valzania, Sergio <1951->

La scintilla : da Tripoli a Sarajevo : come l'Italia provoco' la prima guerra mondiale / Franco Cardini, Sergio Valzania

Milano : Mondadori, 2014

Abstract: All'inizio di agosto del 1914 scoppia la prima guerra mondiale. L'Italia rimane estranea alle ostilità fino al 24 maggio 1915, ma le sue responsabilità in relazione al conflitto sono molto gravi e risalgono a qualche tempo prima. Nel 1911 l'Europa è infatti in un sostanziale equilibrio, lo sviluppo economico è tumultuoso e le grandi potenze hanno risolto quasi tutti i loro contrasti coloniali: l'unico elemento di instabilità viene dall'impero ottomano, il cui collasso porterebbe a conseguenze imprevedibili. In particolare è preoccupante la situazione nei Balcani, dove i nazionalismi serbo, bulgaro, greco e rumeno aspirano a un riassetto generale della regione a spese dei territori appartenenti a Costantinopoli. Dopo oltre un quarantennio di pace fra le potenze del continente, è l'Italia che riapre la stagione dei conflitti, invadendo le province ottomane di Tripolitania e Cirenaica. Giolitti, indifferente ai problemi continentali, è alla ricerca di una vittoria militare di prestigio che taciti le opposizioni di destra e rifiuta ogni offerta di cessione di fatto dei territori avanzata da Costantinopoli, conservandone la sovranità nominale, sull'esempio dell'Egitto e dell'Algeria, da anni protettorati inglese e francese. Nasce così l'impresa di Libia, inutile e proditorio attacco all'impero ottomano.