Maiuscolo /ma·iù·sco·lo/ agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – Si dice della scrittura di singole lettere dell’alfabeto che per maggior altezza e per forma particolare si distinguono dalle comuni, cioè dalle minuscole, e si usano all’inizio di periodo, come iniziali di nomi propri, e in altri casi determinati.
Lo stampato maiuscolo è composto sia da linee verticali, orizzontali e oblique, che da linee aperte e chiuse. Le lettere sono scritte staccate l'una dall'altra, in modo che la parola ne conservi la divisione al suo interno. Rispetto ad altri carattari di scrittura come lo stampatello minuscolo o il corsivo, lo stampato maiuscolo richiede meno impegno percettivo in quanto le lettere occupano tutte lo stesso spazio: non è pertanto necessario ricorrere a valutazioni percettive di altezza e lunghezza. I tratti distintivi delle lettere, inoltre, appaiono tutti a destra delle lettere stesse, facilitandone il riconoscimento.
I libri in stampato maiuscolo sono particolarmente adatti per chi sta imparando a leggere e scrivere e vuole provare a mettersi in gioco con i primi tentativi di lettura individuale.