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× Autore Domenico Starnone

Trovati 77 documenti.

Perché l'Italiano? Storia di una metamorfosi
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Lahiri, Jhumpa - Starnone, Domenico - Lo Porto, Tiziana - Pedone, Fabio - Sacchini, Stella

Perché l'Italiano? Storia di una metamorfosi

EINAUDI, 13/05/2025

Abstract: Da quando Jhumpa Lahiri si è trasferita a Roma per imparare meglio l'italiano, nel 2012, la domanda "perché l'italiano?" le è stata rivolta con insistenza, e ancor di piú dopo che in questa lingua ha cominciato anche a scrivere. "Per amore" è la prima risposta, la piú istintiva ma non meno vera. E come ogni amore, questo ha finito per trasformarla. Da autrice è diventata anche traduttrice, dei propri testi e di quelli altrui. Una metamorfosi personale che infonde grande lucidità e sentimento alle sue riflessioni sulle lingue e su quella preziosa attività del pensiero che consente di passare dall'una all'altra, creando nuovi innesti e prospettive. "Perché l'italiano? riguarda le conseguenze dell'atto apparentemente semplice di scegliere le proprie parole. Questo libro contiene un messaggio di speranza nel loro potere liberatorio". "The New York Times" Fin da bambina, da quando le è venuto il dubbio su quale lingua usare in un biglietto per la Festa della mamma - l'inglese imparato a scuola o il materno bengali? -, Jhumpa Lahiri si è posta problemi di traduzione. Cosí, quando ha affrontato il rischio di tradurre le proprie parole e quelle degli altri, ha sperimentato quella particolare forma di riconoscimento di sé che spesso chiamiamo destino. Ma il destino ha i suoi snodi, è un percorso fatto di incontri fortuiti, scelte e occasioni. In questo caso, è un avvincente percorso intellettuale, una ricerca senza fine il cui racconto conferisce un andamento narrativo a questa intensa raccolta di saggi sulla traduzione e l'autotraduzione. Nei tredici testi che compongono il libro, di cui quattro nati in italiano e nove in inglese, gli incontri sono fecondi e numerosi: in primis, quello con la lingua italiana, per amore della quale Jhumpa Lahiri ha scelto di vivere metà della sua vita a Roma, e da cui tutto ha avuto inizio; poi quello con i romanzi di Domenico Starnone che l'autrice ha tradotto in inglese (Lacci, Scherzetto, Confidenza), un'esperienza nuova ed emozionante; quello con le Lettere dal carcere di Antonio Gramsci, un potente antidoto al confinamento della pandemia; e infine l'incontro di una vita, in un'altra lingua ancora, quello con il grande poema ovidiano, il cui argomento diventa la metafora principale per interpretare il processo traduttivo. Su tutti questi temi Jhumpa Lahiri posa il suo sguardo acuto e appassionato, uno sguardo bifronte che a ogni pagina trasmette l'urgenza di coltivare il dialogo tra lingue per creare una letteratura e una società piú aperte.

Prima esecuzione
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Starnone, Domenico

Prima esecuzione

EINAUDI, 25/03/2025

Abstract: Un romanzo raffinato che usa le riflessioni sugli anni di piombo, le amarezze post-militanza, i travagli dell'invecchiamento culturale, per parlare di cosa lascia in eredità un insegnante ai suoi studenti. Il mite docente in pensione Domenico Stasi viene a sapere che Nina, un'ex studentessa, è indagata per partecipazione a banda armata. Il suo primo pensiero è quello di contattarla: solo l'innocenza della ragazza può allontanare il timore di aver contribuito alla creazione di un mostro. Ma invece delle proclamazioni di innocenza che Stasi sperava di sentire, Nina non lo rassicura affatto. Anzi, gli chiede un favore. Dovrà recarsi in un appartamento, cercare un libro, trascrivere una frase sottolineata e farla avere a un "contatto". Un compito semplice, che presto si trasforma in una faccenda molto seria quando Stasi si vede recapitare a domicilio una pistola, con tanto di indicazioni su giorno e luogo in cui usarla, e contro chi. Le cose però non sono del tutto come sembrano. Primo piano e sfondo potrebbero cambiarsi di posto, e la fosca vicenda di terrorismo potrebbe dileguarsi nel nulla. Soprattutto quando nella storia entra Domenico Starnone - personaggio del suo stesso mondo immaginario - e Prima esecuzione diventa un viaggio semiserio in quel terreno labile dove finzione e vita reale si mescolano. "Prima esecuzione è un libro popolato di doppi, abitato da voci e trame sovrapposte. Starnone è uno scrittore del dialogo interiore, non del soliloquio". Marco Belpoliti, "la Repubblica"

Labilità
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Starnone, Domenico

Labilità

EINAUDI, 19/03/2024

Abstract: "Quando ci immergiamo in un racconto, facciamo come i bambini quando dicono io ero Tarzan o Jane o l'Uomo ragno. È sempre la stessa magia mimetica". Cos'è la scrittura se non la replica del gioco che facevamo da piccoli, quando fi ngevamo di essere qualcun altro e vivevamo vite che non erano la nostra? Un maturo scrittore di successo vive una specie di secca creativa. Un'estate, al termine di un incontro pubblico con i lettori, viene avvicinato da un giovane, Nicola Gamurra, che gli chiede di aiutarlo a trovare un editore, perché ha scritto, a suo dire, un libro eccellente. Lo scrittore legge il dattiloscritto, ma non gli piace e spedisce al giovane un parere negativo. La faccenda potrebbe chiudersi qui, e invece la sfrontatezza di Gamurra ha messo in moto qualcosa. Lo scrittore inizia la stesura di un suo romanzo, in cui si interroga sulla smania di raccontare. E ritorna all'infanzia, a quando la lettura e la scrittura si nutrivano di una rischiosa oscillazione tra vero e inventato. Intanto la moglie parte per lavoro, lo scrittore resta solo e libero di aprire la porta alle ombre che vengono dal passato. Il giorno si confonde con la notte, i fatti ineccepibili della realtà si mescolano con quelli altrettanto ineccepibili dell'immaginazione. Chi è il giovane Gamurra? È un messaggero di salvezza o di perdizione? E com'è davvero il suo libro? È ancora possibile un argine che impedisca al mondo di franarci addosso? "Ho amato e amo alla follia tutti i libri di Starnone. Uno, in particolare, che per me è uno dei suoi piú belli in assoluto, Labilità". Mario Fillioley, "Specchio - La Stampa"

Il vecchio al mare
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Starnone, Domenico

Il vecchio al mare

EINAUDI, 19/03/2024

Abstract: "Nel corso della mia vita ho fatto di tutto, proprio di tutto, per smania di racconto". Sulla spiaggia di un ottobre caldissimo c'è un vecchio signore che legge, scrive, passeggia. Una mattina qualcosa gli leva il respiro, gli sfugge. Cosa se ne sta andando per sempre? Muove da questo istante di smarrimento un racconto vorticoso e raffinatissimo, teso e scanzonato, che insegue Rosa, ombra di madre sarta, morta troppo presto, e Lu, giovane commessa di boutique che, nel tempo libero, coltiva la passione per la canoa. Un libro sulla perdita del proprio mondo, sulla vecchiaia, sull'amore per le donne, sul prodigio e lo smacco della scrittura. Gli ultimi sessant'anni di Nicola sono stati una corsa. Ha amato, ha promesso molto e dato molto meno, inseguendo un'idea tutta sua di felicità svagata. Ora ha ottantadue anni, e da tredici giorni ha preso in affitto una casa al mare tra le dune. Ogni mattina va a sedersi in spiaggia, in camiciola e calzoncini, quaderno e matita in mano, e osserva una ragazza pagaiare con eleganza tra le onde. Lu ha vent'anni e quando non va in canoa fa la commessa nella boutique di Evelina. A Nico fa venire in mente sua madre, anche se non le somiglia, come del resto nessuna delle donne della sua vita. Una madre morta troppo presto, reinventata dalla memoria e dalla fantasia, una madre che si faceva bella come un'attrice anche solo per uscire a fare la spesa, che cuciva abiti per le sue clienti, ma soprattutto per sé, quasi una disobbedienza, una fantasia peccaminosa, contro la gelosia furibonda del marito. Per questo gli abiti femminili per Nicola sono tuttora una festa, il segno di una passione ancora viva per le donne. Cosí nella boutique di Evelina assiste incantato, sedotto, al susseguirsi di blazer e caban, taffettà e seta damascata, che le amiche di Evelina prima e Lu poi si scambiano entrando e uscendo dai camerini. In una cittadina ventosa in cui sembra non accadere nulla, Nicola prova a districare le matasse di un variegato catalogo umano fatto di dispetti e pettegolezzi. E allora forse comprarsi un kayak, alla sua età, e andare a caccia di piovre giganti insieme al piccolo figlio di Lu diventa il modo per imbastire la trama di un'infanzia ancora tutta da scrivere, nell'inesausto tentativo di "trovare le parole giuste per dare un senso a ciò che mentre vivi viene giú a vanvera". Il vecchio al mare ha la malinconia di certi orizzonti meravigliosamente lontani visti la sera da terrazze piene di salsedine, e di quegli incontri casuali, un mattino d'ottobre sul bagnasciuga, che a distanza di tempo ricordiamo con gratitudine. Il nuovo romanzo di Domenico Starnone è un perfetto congegno di erotismo, crudeltà, sottigliezza.

Il vecchio al mare
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Materiale linguistico moderno

Starnone, Domenico <1943->

Il vecchio al mare / Domenico Starnone

Einaudi, 2024

Abstract: «Nel corso della mia vita ho fatto di tutto, proprio di tutto, per smania di racconto». Sulla spiaggia di un ottobre caldissimo c'è un vecchio signore che legge, scrive, passeggia. Una mattina qualcosa gli leva il respiro, gli sfugge. Cosa se ne sta andando per sempre? Muove da questo istante di smarrimento un racconto vorticoso e raffinatissimo, teso e scanzonato, che insegue Rosa, ombra di madre sarta, morta troppo presto, e Lu, giovane commessa di boutique che, nel tempo libero, coltiva la passione per la canoa. Un libro sulla perdita del proprio mondo, sulla vecchiaia, sull'amore per le donne, sul prodigio e lo smacco della scrittura. Gli ultimi sessant'anni di Nicola sono stati una corsa. Ha amato, ha promesso molto e dato molto meno, inseguendo un'idea tutta sua di felicità svagata. Ora ha ottantadue anni, e da tredici giorni ha preso in affitto una casa al mare tra le dune. Ogni mattina va a sedersi in spiaggia, in camiciola e calzoncini, quaderno e matita in mano, e osserva una ragazza pagaiare con eleganza tra le onde. Lu ha vent'anni e quando non va in canoa fa la commessa nella boutique di Evelina. A Nico fa venire in mente sua madre, anche se non le somiglia, come del resto nessuna delle donne della sua vita. Una madre morta troppo presto, reinventata dalla memoria e dalla fantasia, una madre che si faceva bella come un'attrice anche solo per uscire a fare la spesa, che cuciva abiti per le sue clienti, ma soprattutto per sé, quasi una disobbedienza, una fantasia peccaminosa, contro la gelosia furibonda del marito. Per questo gli abiti femminili per Nicola sono tuttora una festa, il segno di una passione ancora viva per le donne. Così nella boutique di Evelina assiste incantato, sedotto, al susseguirsi di blazer e caban, taffettà e seta damascata, che le amiche di Evelina prima e Lu poi si scambiano entrando e uscendo dai camerini. In una cittadina ventosa in cui sembra non accadere nulla, Nicola prova a districare le matasse di un variegato catalogo umano fatto di dispetti e pettegolezzi. E allora forse comprarsi un kayak, alla sua età, e andare a caccia di piovre giganti insieme al piccolo figlio di Lu diventa il modo per imbastire la trama di un'infanzia ancora tutta da scrivere, nell'inesausto tentativo di «trovare le parole giuste per dare un senso a ciò che mentre vivi viene giù a vanvera». "Il vecchio al mare" ha la malinconia di certi orizzonti meravigliosamente lontani visti la sera da terrazze piene di salsedine, e di quegli incontri casuali, un mattino d'ottobre sul bagnasciuga, che a distanza di tempo ricordiamo con gratitudine

Fare scene. Una storia di cinema
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Starnone, Domenico

Fare scene. Una storia di cinema

EINAUDI, 26/09/2023

Abstract: Fare scene è la storia di un bambino innamorato del cinema, che crescendo vede le mirabolanti fantasie che lo tenevano incollato allo schermo infrangersi contro le impellenze della realtà. Ed è anche la storia di un paese che credeva di poter cambiare e che invece nel corso degli anni ha smarrito persino la voglia di pensarsi diverso. Nel primo tempo di questo libro c'è un bambino nella Napoli del secondo dopoguerra. C'è l'odore di polvere delle macerie e c'è l'entusiasmo per il futuro che verrà. C'è la voglia di grandezza che rischia di diventare una malattia. Ma soprattutto c'è il cinema: in sala scende il buio e si può diventare un cowboy, un indiano, un pilota di aerei, si può diventare tutto ciò che si vuole. A un certo punto però, come nei film, arriva l'intervallo, si riaccendono le luci, le persone chiacchierano, si rompe l'illusione. E nel secondo tempo il bambino è diventato un adulto, che i film ha smesso di vederli con occhi incantati ed è finito a scriverli. Pensa agli anticipi da incassare e a sfornare copioni. Finché non gli capita per le mani un progetto in cui crede e che gli riaccende la passione per il cinema. Ma si dovrà rendere conto che lo stupore dell'infanzia davanti allo schermo è definitivamente passato e che lui stesso è diventato la rotella di un ingranaggio prevedibile, minacciato come tutto dalla parola fine."Quel che fa la bellezza di questo romanzo è la sprezzatura stilistica di chi è capace di usare la propria autobiografia, senza pose e senza smargiassate, come significativo emblema del presente". Walter Siti "Un libro bellissimo, che ci illustra in maniera struggente il duro destino di chi è contagiato dall'amore per il cinema". Sandro Veronesi

L'umanità è un tirocinio
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Starnone, Domenico

L'umanità è un tirocinio

EINAUDI, 14/02/2023

Abstract: "Umani si diventa, l'umanità è un tirocinio di esito incerto. E al tirocinio contribuisce non poco la letteratura con le sue oscillazioni tra commento e sgomento". Una parola misteriosa ("vanesia") scagliata dal padre geloso contro la madre a scombinare una notte napoletana. Un bambino atterrito che però è attratto da quel suono elegante, che sicuramente viene dai libri. Nasce cosí una fascinazione per le parole, e per la scrittura, che dura tutta la vita. Schegge di memoria, riflessioni sapienti sulla letteratura, annotazioni sui romanzi che hanno folgorato Domenico Starnone ragazzo, su quelli commentati a scuola come insegnante per tanti anni, su quelli riletti e studiati con l'acribia di uno scrittore che è stato prima di tutto un lettore, appassionato, curioso, e attratto sempre da quell'urto originario tra oralità e scrittura. Una sorta di autobiografia attraverso la lettura delle pagine dei grandi autori della letteratura: da Luigi Meneghello a Ugo Foscolo, da Raffaele La Capria a Natalia Ginzburg, da Raymond Carver a Edmondo De Amicis, da Leonardo Sciascia a Joseph Conrad, da Mark Twain a Cesare Pavese. Il libro è innanzitutto un invito quanto mai trascinante a leggere o rileggere i romanzi di cui racconta. Ma è anche un originale "ritratto di lettore sventato mentre scrive in margine avventatamente", una porta di ingresso privilegiata all'officina di uno scrittore che leggendo insegue le sue ossessioni.

L'umanità è un tirocinio
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Materiale linguistico moderno

Starnone, Domenico <1943->

L'umanità è un tirocinio / Domenico Starnone

Einaudi, 2023

Abstract: Una parola misteriosa («vanesia») scagliata dal padre geloso contro la madre a scombinare una notte napoletana. Un bambino atterrito che però è attratto da quel suono elegante, che sicuramente viene dai libri. Nasce così una fascinazione per le parole, e per la scrittura, che dura tutta la vita. Schegge di memoria, riflessioni sapienti sulla letteratura, annotazioni sui romanzi che hanno folgorato Domenico Starnone ragazzo, su quelli commentati a scuola come insegnante per tanti anni, su quelli riletti e studiati con l'acribia di uno scrittore che è stato prima di tutto un lettore, appassionato, curioso, e attratto sempre da quell'urto originario tra oralità e scrittura. Una sorta di autobiografia attraverso la lettura delle pagine dei grandi autori della letteratura: da Luigi Meneghello a Ugo Foscolo, da Raffaele La Capria a Natalia Ginzburg, da Raymond Carver a Edmondo De Amicis, da Leonardo Sciascia a Joseph Conrad, da Mark Twain a Cesare Pavese. Il libro è innanzitutto un invito quanto mai trascinante a leggere o rileggere i romanzi di cui racconta. Ma è anche un originale «ritratto di lettore sventato mentre scrive in margine avventatamente», una porta di ingresso privilegiata all'officina di uno scrittore che leggendo insegue le sue ossessioni.

La scuola: Ex cattedra-Fuori registro-Sottobanco-Solo se interrogato
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Starnone, Domenico

La scuola: Ex cattedra-Fuori registro-Sottobanco-Solo se interrogato

EINAUDI, 22/03/2022

Abstract: Il mondo della scuola attraverso storie vere, tutte immaginate tra banchi e lavagne. Qual è la sostanza della scuola italiana? Quali rituali, frasi fatte, disfunzioni, tic resistono per corridoi e aule? Come interagiscono professori e ragazzi? Chi per anni ha raccontato la scuola in maniera lieve con un malinconico retrogusto che lascia un po' d'amaro, è Domenico Starnone, che è stato a lungo insegnante. Lo ha fatto a partire dal suo esordio letterario, Ex cattedra, libro ormai di culto: la cronaca di un anno scolastico registrata da un docente che annota la quotidiana lotta, la quotidiana complicità tra alunni confusi e insegnanti amareggiati. Seguono le confessioni di Fuori registro, quattordici istantanee cosí realistiche da sembrare assurde. C'è poi la scuola di Sottobanco, che racconta uno scoppiettante scrutinio di fine anno. E infine il repertorio di Solo se interrogato, dove il difficile compito dell'insegnante viene ricostruito attraverso memorie di quando si è stati studenti, storie di vita quotidiana ed esercizi di immaginazione. La scuola è un piccolo scrigno che conserva momenti di un lavoro lungo e appassionato: quello che Starnone ha svolto nelle aule e quello che ha fatto scrivendo per il piacere di narrare e per amore dell'istruzione pubblica.

La scuola
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Materiale linguistico moderno

Starnone, Domenico <1943->

La scuola : Ex cattedra ; Fuori registro ; Sottobanco ; Solo se interrogato / Domenico Starnone

Einaudi, 2022

Abstract: Il mondo della scuola attraverso storie vere, tutte immaginate tra banchi e lavagne. Qual è la sostanza della scuola italiana? Quali rituali, frasi fatte, disfunzioni, tic resistono per corridoi e aule? Come interagiscono professori e ragazzi? Chi per anni ha raccontato la scuola in maniera lieve con un malinconico retrogusto che lascia un po' d'amaro, è Domenico Starnone, che è stato a lungo insegnante. Lo ha fatto a partire dal suo esordio letterario, Ex cattedra, libro ormai di culto: la cronaca di un anno scolastico registrata da un docente che annota la quotidiana lotta, la quotidiana complicità tra alunni confusi e insegnanti amareggiati. Seguono le confessioni di Fuori registro, quattordici istantanee così realistiche da sembrare assurde. C'è poi la scuola di Sottobanco, che racconta uno scoppiettante scrutinio di fine anno. E infine il repertorio di Solo se interrogato, dove il difficile compito dell'insegnante viene ricostruito attraverso memorie di quando si è stati studenti, storie di vita quotidiana ed esercizi di immaginazione. La scuola è un piccolo scrigno che conserva momenti di un lavoro lungo e appassionato: quello che Starnone ha svolto nelle aule e quello che ha fatto scrivendo per il piacere di narrare e per amore dell'istruzione pubblica.

Vita mortale e immortale della bambina di Milano
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Starnone, Domenico

Vita mortale e immortale della bambina di Milano

EINAUDI, 12/10/2021

Abstract: "Lei giocava a fare - mi sembrò - la ballerina di carigliòn, saltellando a braccia tese e dandosi ogni tanto a una piroetta. Quant'era bella la sua figurina contro i vetri luccicanti di sole, audace nei saltelli, cosí esposta alla morte".Una bambina suadente, un duello, una nonna che possiede la chiave degli Inferi, l'esame di glottologia. Un racconto che incanta, la voce unica di uno dei piú grandi scrittori contemporanei. Immaginate un bambino sognatore, sempre affacciato alla finestra. La nonna sfaccenda in cucina, e ogni tanto butta un occhio a guardarlo. Lui invece fissa sedotto il balcone del palazzo di fronte, dove la bambina dai capelli neri danza la sua danza temeraria. Per un amore cosí, un ragazzino ardimentoso può spingersi a prodezze estreme, duelli all'ultimo sangue, addirittura a parlare l'italiano. Sarà la nonna - che per lui ha un'adorazione smisurata - a vegliare sulle sue millanterie, seduta nel cantuccio della cucina. Lei non ha dimestichezza con le parole, ma non difetta di fantasia. Quando, forte della sua lunga vedovanza, gli racconta della fossa dei morti, scolpisce immagini indelebili nella mente del nipote. Da bambini si può essere tutto. L'esploratore o il mozzo, il naufrago o "il caubboi", Ettore o Ulisse. Da bambini ci si può innamorare guardando il balcone tutto celeste del palazzo davanti, o credere di aver trovato la fossa dei morti proprio dietro l'aiuola del cortile, da dove si sentono salire inequivocabili tonfi sinistri. Un libro irresistibile, tagliente come le spade della fantasia nascoste sotto il letto, prezioso come un gioiello di famiglia, in cui la scoperta dell'amore e la scoperta della morte si inseguono segnando la fine dell'infanzia. O, chissà, prolungandola al punto che ci si attarda nei giochi e, come teme la nonna, non si cresce piú.

Confidenza
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Materiale linguistico moderno

Starnone, Domenico <1943->

Confidenza / Domenico Starnone

Einaudi, 2021

Abstract: Pietro vive con Teresa un amore tempestoso. Dopo l'ennesimo litigio, a lei viene un'idea: raccontami qualcosa che non hai mai detto a nessuno – gli propone –, raccontami la cosa di cui ti vergogni di piú, e io farò altrettanto. Cosí rimarremo uniti per sempre. Si lasceranno, naturalmente, poco dopo. Ma una relazione finita è spesso la miccia per quella successiva, soprattutto per chi ha bisogno di conferme. Cosí, quando Pietro incontra Nadia, s'innamora all'istante della sua ritrosia, della sua morbidezza dopo tanti spigoli. Pochi giorni prima delle nozze, però, Teresa magicamente ricompare. E con lei l'ombra di quello che si sono confessati a vicenda, quasi un avvertimento: «Attento a te». Da quel momento in poi la confidenza che si sono scambiati lo seguirà minacciosa: la buona volontà poggia sulla cattiva coscienza, e Pietro non potrà mai piú dimenticarlo. Anche perché Teresa si riaffaccia sempre, puntualmente, davanti a ogni bivio esistenziale. O è lui che continua a cercarla?

Lacci
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Videoregistrazioni: DVD

Lacci / un film di Daniele Lucchetti ; Alba Rohrwacher ... [et al.]

Eagle Pictures, [2021]

Abstract: Napoli, primi anni ‘80: Aldo e Vanda sono una coppia di novelli sposi che mossi dall’amore e dal desiderio di indipendenza decidono di convolare a nozze giovanissimi. Trent’anni dopo sono ancora sposati ma qualcosa nel loro matrimonio è cambiato. Aldo si sente soffocare, crede di aver perso la sua libertà ed è attratto da una giovane studentessa. Deciso a vivere questa avventura, Aldo abbandona la sua vita a Napoli e scappa a Roma pur sapendo che il suo posto è al fianco della sua famiglia. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna.

Vita mortale e immortale della bambina di Milano
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Materiale linguistico moderno

Starnone, Domenico <1943->

Vita mortale e immortale della bambina di Milano / Domenico Starnone

Einaudi, 2021

Abstract: Immaginate un bambino sognatore, sempre affacciato alla finestra. La nonna sfaccenda in cucina, e ogni tanto butta un occhio a guardarlo. Lui invece fissa sedotto il balcone del palazzo di fronte, dove la bambina dai capelli neri danza la sua danza temeraria. Per un amore cosí, un ragazzino ardimentoso può spingersi a prodezze estreme, duelli all'ultimo sangue, addirittura a parlare l'italiano. Sarà la nonna – che per lui ha un'adorazione smisurata – a vegliare sulle sue millanterie, seduta nel cantuccio della cucina. Lei non ha dimestichezza con le parole, ma non difetta di fantasia. Quando, forte della sua lunga vedovanza, gli racconta della fossa dei morti, scolpisce immagini indelebili nella mente del nipote. Da bambini si può essere tutto. L'esploratore o il mozzo, il naufrago o «il caubboi», Ettore o Ulisse. Da bambini ci si può innamorare guardando il balcone tutto celeste del palazzo davanti, o credere di aver trovato la fossa dei morti proprio dietro l'aiuola del cortile, da dove si sentono salire inequivocabili tonfi sinistri. Un libro irresistibile, tagliente come le spade della fantasia nascoste sotto il letto, prezioso come un gioiello di famiglia, in cui la scoperta dell'amore e la scoperta della morte si inseguono segnando la fine dell'infanzia. O, chissà, prolungandola al punto che ci si attarda nei giochi e, come teme la nonna, non si cresce piú.

Via Gemito
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Starnone, Domenico

Via Gemito

EINAUDI, 06/10/2020

Abstract: Un padre ferroviere strafottente e fantasioso, con la vocazione ostinata di pittore. Un figlio che si è sempre vergognato delle bugie del padre, ma che dopo tanti anni non è piú sicuro dell'infallibilità dei ricordi. La memoria è infatti una somma di malintesi, e quanta vita vera può ancora sprigionare la sua confusione, spesso menzognera? E, soprattutto, come raccontare un uomo che ha romanzato continuamente la sua esistenza, uno che "credeva che le sue parole fossero in grado di rifare i fatti secondo i desideri o i rimorsi"? È questa la sfida letteraria vinta da Domenico Starnone che con questo libro grandioso ha fatto scuola, dando corpo al personaggio indimenticabile di Federí, in un continuo dialogo tra esperienza autobiografica e invenzione narrativa. Un libro straordinariamente nuovo, un classico contemporaneo.La casa di via Gemito odora di colori e acquaragia. I mobili della stanza da pranzo sono addossati alla bell'e meglio contro le pareti e, prima di andare a dormire, bisogna togliere dai letti le tele messe ad asciugare. Federico, detto Federí, ambizioso e insoddisfatto, desidera essere apprezzato come pittore di talento. Lavora invece come impiegato nelle ferrovie statali per dare da mangiare alla sua famiglia: alla moglie Rusinè, di una bellezza speciale, e ai loro quattro figli. A distanza di molti anni, è il primogenito a raccontare quel padre, cosí inquieto nel dimostrare le sue doti artistiche, cosí vitale e affascinante, ma anche cosí sopraffatto da insoddisfazioni e delusioni. Napoli porta ancora su di sé le tracce della seconda guerra mondiale, ma la memoria che ha il figlio di quei giorni è tutta concentrata sulle incandescenze di Federí. Proprio quel padre ingombrante a cui ha sempre cercato di non assomigliare è motore di una ricerca che lo riporta nella città-cosmo in cui affondano le radici del suo immaginario e della sua lingua di scrittore. Federí, con la sua prosopopea e le mani sporche di colore, trova posto tra i personaggi memorabili. E vent'anni dopo la prima comparsa in libreria di questo romanzo magistrale, lo riproponiamo nei Supercoralli per presentarlo ai lettori vecchi e nuovi nella sua irresistibile felicità narrativa e nella sua nuda verità di capolavoro della letteratura italiana contemporanea.

Il mestiere di vivere
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Materiale linguistico moderno

Pavese, Cesare <1908-1950>

Il mestiere di vivere : diario 1935-1950 / Cesare Pavese ; a cura di Marziano Guglielminetti e Laura Nay ; introduzione di Domenico Starnone

Ed. condotta sull'autografo

Einaudi, 2020

Abstract: Iniziato il 6 ottobre 1935 durante i giorni del confino politico, "Il mestiere di vivere" accompagna Cesare Pavese fino al 18 agosto 1950, nove giorni prima della sua morte, e diventa a poco a poco il luogo cui affidare i pensieri sul proprio mondo di scrittore e di uomo e, soprattutto, le confessioni ultime su quei drammi intimi che laceravano la sua esistenza. Amaro, disperato, violento, ironico, raramente sereno, Pavese consegna al lettore una meditazione sulla vita, sui sogni, sui ricordi e sull'arte condotta con rigore intellettuale e morale; e allo stesso tempo, pagina dopo pagina, testimonia con lucidità l'evoluzione di un personale mestiere di vivere

Cuore
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Materiale linguistico moderno

De Amicis, Edmondo <1846-1908>

Cuore / Edmondo De Amicis ; postfazione di Domenico Starnone ; approfondimenti a cura di Giancarlo Carlotti

Feltrinelli, 2020

Abstract: Romanzo strutturato a episodi separati e pubblicato, per la prima volta, dalla casa editrice milanese Treves nel 1886. Il libro ha la forma di un diario di un ragazzo di terza elementare che racconta lo svolgersi del proprio anno scolastico 1881-1882 dal 17 ottobre al 10 luglio: ogni capitolo riporta la data del giorno e un titolo riferito al tema trattato.

Via Gemito
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Materiale linguistico moderno

Starnone, Domenico <1943->

Via Gemito / Domenico Starnone

Einaudi, 2020

Abstract: Via Gemito è la storia di un uomo che se non avesse avuto una famiglia sarebbe diventato un grande pittore, questa almeno sarà la convinzione di tutta la sua vita. Federì è un artista, ma deve fare il ferroviere, e al mondo non potrà mai perdonare il destino scelto per lui. E se la prende con la moglie, una donna soffocata nel ruolo di sarta e madre, e con i figli. Ed è uno di loro, il primogenito, a raccontare questa figura di padre verboso e rancoroso, violento con le mani e con le parole.

Confidenza
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Starnone, Domenico

Confidenza

Einaudi, 19/11/2019

Abstract: Pietro vive con Teresa un amore tempestoso. Dopo l'ennesimo litigio, a lei viene un'idea: raccontami qualcosa che non hai mai detto a nessuno - gli propone -, raccontami la cosa di cui ti vergogni di piú, e io farò altrettanto. Cosí rimarremo uniti per sempre. Si lasceranno, naturalmente, poco dopo. Ma una relazione finita è spesso la miccia per quella successiva, soprattutto per chi ha bisogno di conferme. Cosí, quando Pietro incontra Nadia, s'innamora all'istante della sua ritrosia, della sua morbidezza dopo tanti spigoli. Pochi giorni prima delle nozze, però, Teresa magicamente ricompare. E con lei l'ombra di quello che si sono confessati a vicenda, quasi un avvertimento: "Attento a te". Da quel momento in poi la confidenza che si sono scambiati lo seguirà minacciosa: la buona volontà poggia sulla cattiva coscienza, e Pietro non potrà mai piú dimenticarlo. Anche perché Teresa si riaffaccia sempre, puntualmente, davanti a ogni bivio esistenziale. O è lui che continua a cercarla? Dopo il successo internazionale di Lacci e Scherzetto, Domenico Starnone aggiunge una pagina potente al suo lavoro di scavo sull'ambivalenza delle persone e delle relazioni. Con uno sguardo insieme complice e distaccato, e la leggerezza lancinante che possiedono soltanto le grandi narrazioni, ci racconta di un uomo inadeguato a se stesso e alle proprie ambizioni. Ma in realtà ci racconta di noi, di quanto sismico sia il terreno su cui si regge la costruzione della nostra identità.

Confidenza
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Materiale linguistico moderno

Starnone, Domenico <1943->

Confidenza / Domenico Starnone

Einaudi, 2019

Abstract: Pietro vive con Teresa un amore tempestoso. Dopo l'ennesimo litigio, a lei viene un'idea: raccontami qualcosa che non hai mai detto a nessuno – gli propone –, raccontami la cosa di cui ti vergogni di piú, e io farò altrettanto. Cosí rimarremo uniti per sempre. Si lasceranno, naturalmente, poco dopo. Ma una relazione finita è spesso la miccia per quella successiva, soprattutto per chi ha bisogno di conferme. Cosí, quando Pietro incontra Nadia, s'innamora all'istante della sua ritrosia, della sua morbidezza dopo tanti spigoli. Pochi giorni prima delle nozze, però, Teresa magicamente ricompare. E con lei l'ombra di quello che si sono confessati a vicenda, quasi un avvertimento: «Attento a te». Da quel momento in poi la confidenza che si sono scambiati lo seguirà minacciosa: la buona volontà poggia sulla cattiva coscienza, e Pietro non potrà mai piú dimenticarlo. Anche perché Teresa si riaffaccia sempre, puntualmente, davanti a ogni bivio esistenziale. O è lui che continua a cercarla?