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Carteggio
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Materiale linguistico moderno

Carteggio : 1794-1805 / Johann Wolfgang Goethe, Friedrich Schiller ; a cura di Maurizio Pirro e Luca Zenobi

Ed. integrale

Macerata : Quodlibet, 2022

Etigo

Abstract: Nell'immaginario collettivo sono assurti a personaggi tanto iconici da essere comparati a figure mitologiche: i dioscuri. Johann Wolfgang Goethe e Friedrich Schiller possono essere considerati i protagonisti, se non gli inventori, di un'intensa stagione culturale tedesca ed europea tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Il Classicismo di Weimar, costretto a misurarsi con le disastrose conseguenze della Rivoluzione francese, tenta di ricostruire su basi estetiche un'idea nuova di umanità. Il carteggio tra Goethe e Schiller, per la prima volta qui tradotto nella sua interezza, è la testimonianza più viva e compiuta della nascita e dello sviluppo di un ideale nel quale si incrociano grandi progetti letterari e riflessioni di amplissimo spettro sulla natura del lavoro creativo e intellettuale, inteso come fondamento di una comunità e di un'intera nazione. Tutt'altro che un disegno utopico, la rivoluzione estetica avvenuta tra il 1794 e il 1805 trova il suo fondamento in un concretissimo impegno quotidiano di riflessione e progettualità, in cui la letteratura, i suoi diversi generi, ma anche le altre arti sono al centro di un dialogo che si impone come uno tra i momenti più alti della storia della cultura europea.

Un altro scrivere. Lettere 1904-1924
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Kafka, Franz - Brod, Max - Rispoli, Marco - Zenobi, Luca - Rispoli, Marco - Zenobi, Luca

Un altro scrivere. Lettere 1904-1924

Neri Pozza, 03/12/2015

Abstract: Kafka e Max Brod si conobbero, non ancora ventenni, nel 1902. Da quel primo incontro nacque un'amicizia che durò fino alla morte di Kafka nel 1924. Fu un rapporto asimmetrico: da un lato un intellettuale – Brod – che andava riscuotendo un crescente successo fino ad apparire agli occhi dei suoi contemporanei una figura di prima grandezza nella cultura praghese di lingua tedesca, dall'altro uno scrittore che viveva con un misto di vergogna ed orgogliosa consapevolezza il proprio straordinario talento. Fu, però, anche un rapporto decisivo per la vita e l'esistenza postuma di entrambi. Senza Kafka, il nome di Brod sarebbe oggi noto solo a pochi specialisti. Senza Brod, l'opera di Kafka ci sarebbe giunta dimezzata: fu infatti lui a tradire, con provvida infedeltà, le volontà testamentarie dell'amico, che gli aveva chiesto di distruggere tutte le sue carte.Le lettere qui raccolte insieme per la prima volta non soltanto documentano con insolita vivezza questa amicizia, ma forniscono anche una chiave preziosa per l'opera e per la biografia di uno dei massimi scrittori del XX secolo. La vita di Kafka non ci appare qui, secondo uno stereotipo che lo stesso Brod ha contribuito a diffondere, come quella di un santo, ma sotto il segno dell'ironia e della leggerezza. In un fitto intreccio di confidenze, aneddoti, riflessioni, Kafka condivide con Brod ogni aspetto della sua esistenza, dalla composizione dei romanzi fino alle sue tormentate storie d'amore. Nelle reciproche incomprensioni, nelle differenze nel modo di guardare alla vita e alla scrittura, la disparità fra i due autori affiora di continuo, tanto che davvero potrebbe sembrare, come osservò una volta Walter Benjamin, che Kafka abbia voluto porre con questa amicizia un punto di domanda accanto alla sua vita. Ma tanto più grande è la tensione che separa queste due esistenze, tanto più luminose le scintille che il genio di Kafka sa farne scaturire. E l'amicizia con Brod è anche il luogo dove poteva manifestarsi un affetto che, come Kafka scrive a Felice Bauer, "ha le sue radici nel profondo, laggiù dove la letteratura ancora non c'è, in quanto vi è di più umano"."Uno scrittore che non scrive è un'assurdità che può provocare la follia. Come stanno, però, le cose con l'essere scrittore? Scrivere è un dolce, meraviglioso compenso, ma per cosa? Nel corso della notte mi è diventato chiaro con l'evidenza di una lezione dimostrativa per bambini: è il compenso per un servizio del diavolo. Questo scendere verso le potenze oscure, questo scatenamento di spiriti legati per natura, gli abbracci ambigui e tutto ciò che ancora può verificarsi laggiù, di cui qui sopra non si sa più nulla quando si scrivono storie alla luce del sole. Forse c'è un altro scrivere, io conosco solo questo, nella notte, ogni volta che la paura non mi fa dormire, conosco solo questo".

L'Orestea di Eschilo sulla scena moderna
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Materiale linguistico moderno

Bierl, Anton

L'Orestea di Eschilo sulla scena moderna : concezioni teoriche e realizzazioni sceniche / Anton Bierl ; traduzione di Luca Zenobi ; con una premessa di Massimo Fusillo ; postfazione dell'autore alla nuova edizione italiana

Roma : Bulzoni, c2004