Trovati 2 documenti.
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Esiste una guerra giusta? 13 punti di vista su interventismo e pacifismo
UTET, 21/03/2023
Abstract: All'indomani dell'"operazione speciale" ordinata da Vladimir Putin, l'Europa si risveglia incredula. I telegiornali trasmettono video di bombardamenti e colonne di blindati che avanzano verso il fronte ucraino. Presto si sprigiona l'orrore: fosse comuni, stupri sistematici, torture, civili rintanati in città isolate, senza acqua ed elettricità. In un pezzo di Europa, nel terzo millennio, due nazioni si ritrovano ad agire di colpo la quotidiana barbarie della guerra, mentre lontano dal fronte il mondo osserva sgomento attraverso un display. Non è il primo conflitto che ci coinvolge in questo modo, mediaticamente, ma è il primo, da molti anni, che preme anche fisicamente, economicamente e politicamente sui nostri confini. Siamo stati abituati a prendere posizione su guerre lontanissime, che finivano per ratificare in politica estera gli stessi schieramenti della politica interna. Quel copione è ormai stravolto, con la sinistra e la destra spaccate al loro interno tra "filorussi" e "filo- ucraini", e infinite altre spaccature: ognuno ha una sua specifica idea sull'invio di armi e sulle sanzioni, sul ruolo della nato e dell'ue, persino sulla necessità stessa di intervenire, o meno, nel conflitto, su come si debba cercare la pace, e su come si possa essere pacifisti oggi. Questa guerra ha rimesso insomma in circolo di colpo secoli e secoli di dibattito su questo tema che da sempre infiamma i politici, gli storici, gli attivisti, i giuristi e i filosofi: Esiste una guerra giusta? Abbiamo riunito tredici autrici e autori per rispondere a quella stessa domanda, prendendo spunto dall'attualità ma muovendoci tra epoche e culture: dall'antica Grecia alle guerre balcaniche, dal pacifismo di Erasmo all'attendismo di Sun Tzu, dalla minaccia atomica alla resistenza dei curdi in Siria, dai fragili equilibri europei al dramma dei profughi, dal nesso tra guerra e patriarcato allo spirito originario dietro l'articolo della Costituzione per cui "l'Italia ripudia la guerra". Contributi nel libro: Lucio Biasiori A chi la sua causa non sembra giusta? Luca Casarotti Giustificare l'ingiustizia Alessandra Colarizi Sotto la soglia della guerra Ida Dominijanni Le tre guerre d'Ucraina Micol Flammini L'altra Europa Eric Gobetti In nome della nazione Gilles Gressani È impossibile, anche quando accade Yaryna Grusha Possamai Quella dell'Ucraina è Resistenza Eddi Marcucci Guerra giusta, ingiusta pace Paolo Mossetti L'apocalisse come avventura Valerio Nicolosi Fortezza Europa Mattia Salvia Il giardino e la giungla Gino Strada Possiamo chiamarla utopia
Interregno : iconografie del XXI secolo / Mattia Salvia
Nero, 2022
Abstract: Governi nazionali che si combattono a suon di meme, colpi di Stato in diretta YouTube, diplomazia dello shitposting, estremisti stragisti che trollano su Reddit, bovini a cui vengono applicati visori VR per aumentare la produzione di latte, disastri ambientali che diventano virali su Instagram e TikTok, «covfefe»... L'era in cui viviamo è diventata talmente assurda, grottesca, incomprensibile, da non poter più essere reale: l'unica spiegazione possibile è che siamo entrati in una «timeline sbagliata» - una sorta di linea temporale alternativa a quella «giusta» in cui le cose vanno come devono andare. E invece la timeline sbagliata è proprio la realtà nella quale siamo immersi: nessuna allucinazione, nessun brutto sogno da cui un giorno finalmente ci sveglieremo. In questo saggio al contempo surreale e terrificante, nato dal progetto di culto Iconografie del XXI secolo, Mattia Salvia spazia tra geopolitica e internet studies, filosofia dell'estetica e cronaca internazionale, per restituirci il ritratto di un mondo oramai fuori di senno, in cui persino le peggiori crisi globali vengono seppellite da un sinistro LOL.