Abstract: “Non so più con chi stare / e lo specchio non basta”; “I margini del nulla / non sono luce o buio / eppure hanno voce”; “Notte / La sedia respira / senza il mio peso”; “Nell’ombra senza fine / non resta che il dubbio”; “Tutto non è che fumo” … Il poeta, come il profeta, sente forse più di altri la presenza costante dell’ultima ora, la ferita invisibile eppure sanguinante del distacco (dall’infanzia, dalle persone e dai luoghi cari, dal “grembo del mondo”), la inevitabile e sempre maggiore entropia a cui è soggetto, col passare degli anni, il nostro organismo biologico. La poesia è in fondo anche un modo di lasciare la terra anzitempo, di alleggerire il peso del corpo “per donarsi al cielo”, per volare alto. Così ci ritroviamo senza nulla sotto i piedi, senza certezze, a tendere verso una terra “promessa” alimentando speranze che paiono illusorie. Quanto ci costa varcare l’ultima soglia? Quali paure ci tolgono il fiato? Quali appigli troviamo per affrontarle? Quale fede è possibile alimentare in un pianeta dove “Più non brucia / il rovo santo” e dove la natura è violentata, e grandi fette dell’umanità sono sfruttate, dimenticate, oppresse? Eppure Stefano Iori afferma che “uno stretto sentiero” c’è: “Non so chi lo percorrerà / (…) / Io forse / se solo potrò udire / (…) / un palpito di verità”. E qui l’io chiama in causa quello di ogni persona.
Titolo e contributi: Lascia la tua terra : sinfonia del congedo / Stefano Iori ; frammenti di letture di Flavio Ermini ... [et al.]
Pubblicazione: Fara, 2017
Descrizione fisica: 76 p. : ill. ; 19 cm
EAN: 9788894903164
Data:2017
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
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Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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Castel Goffredo | SL SL 851.9 IOR STE | CG-40903 | Su scaffale | Prestabile |
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