Abstract: Romanzo scritto da Dostoevskij nel 1861, al termine della pena scontata in Siberia. Un'opera in parte autobiografica e ispirata alle condizioni che l'autore visse in prima persona in carcere. Scritto nella forma avvincente e incalzante del diario, lo scrittore russo, nella prefazione del manoscritto, si attribuisce la paternità di una confessione di un recluso immaginario accusato di aver ucciso la moglie. Intanto gli altri carcerati che popolano le celle, ma anche i carcerieri, vengono splendidamente descritti, tanto da far emergere la loro nascosta umanità, i loro sentimenti più profondi, i loro intimi segreti o tragiche colpe. Un libro che riflette sulla condizione umana, sulla speranza, sulle ingiustizie, sul senso profondo della libertà, ma soprattutto tenta di comprendere il destino dell'essere umano e per il quale Tolstoj disse: «un modello dell'arte superiore, religiosa, proveniente dall'amore di Dio e del prossimo».
Titolo e contributi: Ricordi della casa dei morti / Fedor M. Dostoevskij ; introduzione di Leonida Gancikov ; traduzione della Duchessa d'Andria
5. rist
Pubblicazione: Torino : UTET, stampa 1965
Descrizione fisica: 399 p., [1] c. di tav. : ill. ; 18 cm
Data:1965
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
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Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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Asola | FG 891.73 /7 DOS | ASFG-807 | Su scaffale | Consultazione locale | |
Poggio Rusco | XX 891.73 /7 DOS | PR-2308 | Su scaffale | Non disponibile |
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